Largo Redaelli a Rogoredo

Largo Redaelli a Rogoredo

Il 2014 ha visto un susseguirsi di importanti appuntamenti culturali per il quartiere di Rogoredo. In particolare nell’ambito della settimana della Poesia, svoltasi tra settembre e ottobre, l’iniziativa del Muro delle Parole del Lavoro ha dato l’accento ad un forte sentire che accomuna tutte le generazioni di rogoredesi. La memoria della Redaelli è indelebile e da più parti è stata sollevata l’esigenza di ritrovarne le tracce e segnalare le testimonianze della sua presenza.

CONSIDERATO CHE

la storia del quartiere di Rogoredo è strettamente legata allo stabilimento Redaelli.

Prima del 1895, anno di apertura della fabbrica (allora di Luigi Riva, poi passata ai Fratelli Redaelli insieme a Giorgio Falck), Rogoredo era solo campagna o poco più. Dopo quella data, tutto si trasformò. Iniziò la grande avventura della "Ferriera di Rogoredo", destinata a terminare dopo lunghe e dolorose vicissitudini, il 6 aprile 1984 con la chiusura dello stabilimento.

Novant'anni di storia, due guerre, la Resistenza, la ricostruzione del Paese e le lotte sindacali in un quartiere cresciuto attorno alla fabbrica.

A Rogoredo, la Ferriera dava lavoro quasi ad ogni famiglia del quartiere, e, come accadeva talvolta nel secolo scorso, l’azienda si occupava delle vite dei suoi dipendenti, “pensando alla loro salute e al tempo libero”. Nella fabbrica venne impiantato un poliambulatorio all'avanguardia e rivolto all'intero quartiere, vennero costruite le case per i lavoratori della Redaelli, venne realizzato un centro sportivo, i figli dei lavoratori andavano in vacanza nelle colonie aziendali, il Cral Redaelli offriva svago e divertimento agli abitanti del quartiere.

Negli anni Venti , gli operai della Redaelli, diedero vita alla Cooperativa edificatrice ed alla Cooperativa di consumo.

Rogoredo si è quindi sviluppato attorno a questo grande stabilimento che alla sua chiusura occupava ben oltre 600.000 mq di terreno con i suoi forni, i laminatoi, le trafilerie e le altre parti industriali.

Uno stretto ed importante rapporto tra ferriera e quartiere che non si può e non si vuole dimenticare.

Oggi della Redaelli rimane solo la “palazzina ex chimici” in uno stato di desolante abbandono e null'altro.

 

IL CONSIGLIO DI ZONA 4

facendo proprie le numerose richieste avanzate dai cittadini, intende intestare lo spazio prospicente la Stazione ferroviaria nelle aree formate dalla confluenza tra via Rogoredo e via Orwell, con il nome di LARGO REDAELLI – Acciaierie (1895-1984).

La nuova piazza è posta nei pressi dello storico ingresso dello stabilimento, dove, per tanti anni gli operai della Redaelli sono entrati timbrando il loro cartellino.

In occasione di tale intitolazione, si darà vita ad iniziative culturali tese a ricostruire la testimonianza e la memoria della Ferriera.