“Un tram che si chiama 22. Viaggio nella memoria dei nostri quartieri” ha visto diverse realtà associative della Zona 4 impegnarsi sul tema del recupero della Memoria dei quartieri. Obiettivo dell’iniziativa è di leggere l’identità complessa della nostra città indagandone i processi che l’hanno generata.
Tracce visive, testimonianze sul lavoro, sulla produzione musicale e culturale, racconti e ricordi della vita vissuta nei quartieri, sono la trama di un racconto della nostra storia per aggiungere un nuovo tassello al prezioso mosaico della conservazione della memoria storica, artistica e sociale milanese, favorendo la formazione di una storia collettiva.
Un tram che si chiama 22 ha messo in strettissima connessione, alcune realtà culturali della Zona 4, che si esprimeranno in sinergia tra loro, creando una rete concreta di scambio e di reciproco sostegno, mantenendo però condizioni di autonomia professionale, al fine di offrire un evento eterogeneo per linguaggi, ma con forma e contenuti condivisi.
- L’Associazione Memoria Diffusa porterà il risultato del progetto avviato con il Consiglio di Zona 4 nel 2012 di raccolta di testimonianze visive, proiettando un filmato montato per l’occasione, che farà da filo conduttore alla narrazione.
- Gli attori di Elf Teatro e Tangiro, con la collaborazione di È-Vento, proporranno drammatizzazioni, monologhi e dialoghi sul tema della memoria della zona, frutto dello studio e di raccolta effettuato su testi, testimonianze, reportages, interviste.
- I musicisti di Ottava Nota e Officina della musica di Milano si alterneranno alle performances teatrali esibendosi live in brani tratti dalla tradizione e nuove rielaborazioni ad hoc.
La sede dell’evento che si terrà nella serata di Venerdi 17 maggio 2013 ad accesso libero e gratuito, sarà presso la struttura messa gentilmente a disposizione da Frigoriferi Milanesi, operatore che collabora attivamente alle proposte culturali avanzate dal Consiglio di Zona 4.
La Commissione Cultura del Consiglio di Zona 4 ringrazia le Associazioni che hanno dato vita all’iniziativa, facendo proprie le parole del responsabile di una di queste, giunte a dimostrare l’impegno e la vicinanza alla Città in momenti difficili per mancanza di risorse:
«… un teatrante professionista , vivendo del suo lavoro, è generalmente giusto che si faccia pagare. Il lavoro artistico è però complesso nella sua fruizione e ci sono equilibri tra ideale/sogno e realtà da rispettare per non cadere nel rischio di diventare “bottegai”, categoria di cui siamo inflazionati: occorre essere flessibili quando ci sono delle situazioni eccezionali che richiedono un impegno diverso, un nostro impegno che vada oltre la logica del profitto. In questa eccezionalità il progetto vive oltre il compenso economico e diventa il testimone di un incontro vivo e creativo tra persone che reagiscono e interagiscono per non farsi impantanare dalla crisi. Il lavoro allora può in quegli spazi rari e preziosi ritrovare la sua profonda nobiltà diventando per tutti un dono. Credo che sia importante anche per certe Istituzioni avere esempi di esperienze che reagiscono all'impasse producendo cose belle, anche se la situazione economica vorrebbe impedirlo. Questo credo che sia anche il caso di questa esperienza.»
Allestimento a cura di Roberto Cajafa
Adattamento drammaturgico: Maria Sara Mignolli e Roberto Cajafa
Con: Gianni Arginelli, Cristina Castigliola, Cristina Vacchini, Matteo De Micheli, Mario Mantero, Luisa Cantarelli
Filmati e montaggi: Storie Digitali
Musiche dal vivo: Elisabetta Ronchi, Roberta D’Aragona, Alessandro Nardin
Con la collaborazione di Alberto Tavazzi, Elisabetta Fraccacreta
Programma della serata:
Il Palazzo del Ghiaccio e i Frigoriferi Milanesi tra passato e presente: immagini, parole e suoni.
Un tram che si chiama 22 sui binari da piazzale Lodi a Porta Romana: filmato degli anni ’50.
I profumi scomparsi della fabbrica Fratelli Cella: racconto/testimonianza e musica.
C'era una volta Rogoredo: filmati, foto, racconto/testimonianza e musica.
Una zaffata di ricordi, gli antichi mestieri perduti: monologo.
La prima pietra della chiesa di Sant’Eugenio: filmato d’epoca e racconto/testimonianza.
Ricordando Milano e la vita di quartiere: filmati, foto, racconto/testimonianza e musica.
Il mercato ortofrutticolo: foto, racconto/testimonianza e musica.
La Palazzina Liberty e l’esperienza della Comune di Dario Fo: racconto/testimonianza.
Come eravamo: filmato sul tempo libero e le gite in pullman, musica.
Non può durare: dialogo sulla Milano che cambia.
Finale.